domenica, dicembre 31, 2006

RIFLESSIONI DI DICEMBRE


Ecco, questo e` il classico post che probabilmente non vale la pena di leggere. Vale pero` di scriverlo. Lo fanno un po tutti, si chiama tirare le somme quando si arriva alla fine di un anno solare e probabilmente e` una cosa che ha poca utilita`, il mio anno finisce il 12 ottobre secondo il calendario Gregoriano ma non posso comunque farne a meno, trascinato come sono da tutti questi eventi.
Ero convinto che fare questo viaggio sarebbe stata una grande svolta nella mia vita, e cosi e` stato, ma piu` prendo confidenza con il mio nuovo essere e piu` mi convinco di come la cosa sia stata utile a tanta altra gente. Una farfalla che batte le ali in un lontano continente puo` provocare un nubifragio in tutt`altra parte del mondo. Dicono.
Una cosa mi e` chiara, sbaglio spesso a mitizzare le cose poiche` scopro sempre che flagelli come la poverta`, la brutalita` e l`inettitudine sono propri del genere umano cosi come lo sono l`amore e altre cose belle e malgrado i nostri sforzi nell`ignorarli ce li troviamo sotto il naso ovunque ci troviamo.
Ora io ancora non mi sento pronto a dare le mie conclusioni su questa mia avventura, lo faro` quando sara` finita. Mi e` arrivata dritta come uno schiaffo del soldato e ancora non mi ci raccapezzo. So che questo anno che fra poche ore finira` (qui finira` quando da voi saranno ancora le 22 di sta sera), che malgrado tutto ho tanti bei ricordi da portarmi in quello nuovo. Mi sono disinnamorato ed innamorato nuovamente, ho affinato il senso del dovere e l`essere responsabile. Ho dato buoni consigli e cattivi consigli (sentendomi come Gesu` nel tempio), mi sono dannato e spesso sono mi addirittura assolto da solo. Ora sto scoprendo una parte di me che per anni ho tenuto chiusa in un cassetto, dimenticata come i calzini sotto il letto. Ora sto riordinando tutto e in mezzo a tanta polvere scopro con piacere cio` che avevo dimenticato da tempo. Scopro il piacere di diventare (finalmente) zio, di parlare una lingua che da troppo tempo avevo dimenticato. Ma soprattutto mi sono liberato da una montagna di pregiudizi nei miei medesimi confronti, di tutte le volte che ho dubitato di me stesso e di chi mi stava intorno.

Per fortuna ho imparato (da tempo) a non giudicare poiche` si e` sempre perfetti, ogni giorno sempre di piu`. Ma non si puo fare a meno di accennare un sorriso ripensando a questa nostra convinzione e alla sicurezza nelle nostre azioni del giorno prima.

Colgo quindi l`occasione per augurare a tutti coloro che leggeranno queste righe di poter affrontare l`anno che verra` con il dovuto coraggio, senza tirarsi mai indietro.

DASVIDANIE

Bella per tutti! Bella senza limiti! Bella a tutti i costi! Bella a prescindere!

.

sabato, dicembre 30, 2006

MIO CUGINO IL BOHEMIAN

Is this the real life, is this just fantasy?
Caught in a landslide, no escape from reality
Open your eyes, look up to the skies and see
I'm just a poor boy, I need no sympathy
Because I'm easy come, easy go
A little high, little low
Anyway the wind blows, doesn't really matter to me, to me...
E veramente curioso riscoprire la propria infanzia attraverso gli occhi di persone che non vedi da quasi due decenni. Parenti e amici che parlano di te e raccontano aneddoti che mai e poi mai avresti saputo, per decenza o riservatezza che sia, da coloro che sono stati gli unici testimoni che ho avuto al mio fianco fino d`ora. La mia famiglia e` stata fonte di rancore per tanti anni, ma credo con assoluta certezza che questo e` stato soppiantato (gia` da tempo) da uno smisurato affetto, che forse stenta a farsi riconoscere ma sicuramente ci unisce come mai e` successo sotto lo stesso tetto. Ora che sono qui ne ho le prove.
Ho un cugino che tra i poeti dannati e il piu` dannato e so di un fratello maggiore che timidamente origliava incuriosito mentere da piccolo ascoltavo i Queen. Continua a nevicare e ogni dove ci sono i fuochi d`artificio. Inoltre giorni fa mio cugino (il gemello di quello prima) parlando di se, ha detto una cosa: meglio essere un padre cattivo che non esserlo.
Auguro a tutti un anno nuovo pieno di cose meravigliose. Cosi come questo lo e` stato per me.

lunedì, dicembre 25, 2006

LOW COST CITY

Ed eccomi nuovamente davanti al mio blog. Mica tanto sicuro su quello che vorrei scrivere, a domandarmi il perche` di tutto questo. Non penso che si possa chiamare propriamente diario di viaggio , sono tanti e nessuno i motivi che mi spingono a raccontare tutto cio`. Un po perche` sono retedipendente, un po perche` sono un coatto che ama stare al centro dell`attenzione, un po perche` ho sempre avuto una memoria del cavolo e tendo a dimenticarmi le cose.
Inutile che vi dico che qui e` tutto completamente diverso da come sono abituato (anche se sembra tutto maledettamente familiare), dallo slang alla forma della tazza del cesso (che secondo me e` geniale poiche` evita l`onda anomala che ti bagna da sotto quando le tue esigenze fisiche sono troppo gravose). Strano ma vero la citta` e` stranamente pulita. Molto piu` pulita di Roma e anche piu` colorata, le case e i palazzi sono di tanti colori, gialli, verdi, rossi (eccetera eccetera), ma di un colorato sbiadito pastello che sa di malinconico. Le periferie (tutto oltre il raccordo anulare) sono infiniti palazzi grigi che arrivano fino al cielo, con i tetti nascosti dalla neve che da quando sono arrivato ha cominciato a cadere senza fine. Questo e` molto bello.
Ci si abitua a tutto come ho sempre pensato. Inutile coprirsi, comunque fara freddo ma non importa, anzi ti piace e quando il naso non ti cola piu` quasi ti sembra abnormale. Comunque sai che ti scalderai presto o tardi con una (un centinaio) bollente tazza di the` o con una buttiglia di vodka (entambi vengono consumati a litri e vi assicuro che sono entrambi indispensabili).
E` la gente di qua che il vero spettacolo. Io sono capitato nella vecchia cerchia di parenti ed amici che sarebbero stati tali se non fossi mai andato via. E` gente colta ed istruita che mi ha accolto con affetto e curiosita` (l`ultimo dei Keidan), con snobbismo e diffidenza tutti gli altri. Diverso uguale diffidenza. In verita` spesso e` solo pigrizia mentale che impedisce loro di fare un qualsivoglia minimo sforzo per venirti incontro. Se la prendono se sbagli un accento alla cassa del tabacchi e ti tirano occhiatacce se sfiori con lo sguardo appena appena le belle figure delle moscovite snaporize. Ma sono uniti e solidali, come i pinguini che si appiccicano in enormi macchie viventi per scaldarsi durante le bufere di neve. Un senso sociale non indifferente, nessuno lascera` un anziano in piedi e tutti ti tengono la porta aperta quando li segui all`ingresso del metro` (anche perche` si rischia di rompersi letteralmete il naso se cio non venisse fatto). Tutti pagano i biglietti (che sono ridicolmente bassi e il servizio e` di una efficenza, rapidita` ed estensione impressionante). Ovviamente lo sport nazionale e` fare la fila. Tutte eredita` del passato socialismo, che in fondo non e` poi tanto passato. Ma ovviamente non mancano le diseguaglianze, diciamo che sono fortunato e privilegiato nel trovarmi in questa enorme capitale (e di esserci nato soprattutto) perche` tutta questa comodita`, questo sfarzo e quant`altro va mantenuto e ovviamente ci pensa la fascia piu` bassa e sfruttata della societa`. Di notte, quando stai con gli amici dentro case caltde ed accoglienti (ma molto disordinate) le strade si riempiono di (chiamamoli) operatori ecologici, riparatori e manovali di ogni genere che hanno il compito di lustrare e riparare cio` che la borghesia moscovita e il clima ha insudiciato durante il giorno. Cazakistani, uzbekistani, moldavi e tanti altri raccolgono una per una tute le cicche da terra e le strade a Mosca sono larghe e portentose e i russi fumano come russi che fumano molto piu` dei turchi.
Infine vi dico che molte cose mi sembrano chiare e quasi scontate ma in verita` (anche se non mi sono mai fatto influenzare anche perche` non sarei qui altrimenti) e` tutto molto piu semplice e forse meno pericoloso come sempre la mia famiglia a cercato di farmi credere.
Posso dire quindi, con assoluta certezza, che amo gia questa fredda citta`.

venerdì, dicembre 22, 2006

SNAPORIZALANDIA

21 dicembre 2006 questo per molti sara` un giorno da ricordare.
Muore ieri uno degli ultimi dittatori di un vecchio regime di un paese (per molti sconosciuto) che si trascinava a fatica l`eredita` del fu regime comunista e il figliol prodigo che torna a casa. Molti hanno brindato a questo evento, per festeggiare questa specie di evoluzione/rivoluzione (2 parole che vedo di continuo da due gg a questa parte su un cartello pubblicitario di cui tuttora non conosco il prodotto o servizio che offre), qualcuno nella speranza di un mondo migliore altri pensando ai guadagni che ne verranno. Per me non e` ne rivoluzione ne evoluzione, oddio ancora e` presto per dirlo ma tutto mi sembra famigliare, come se fossi tornato da una lunga vacanza. Noi brindiamo (con della vodka da pochi rubli) all`amicizia all`arte o semplicemente alla mega sbornia che ci prenderemo.
Se paranoie c`erano sono tutte state spazzate da una leggera nevicata. Questa e` una grande citta` e nessuno bada ad un giovanotto sfuggito al servizio militare. Come me ce ne sono tanti, i giovani viaggiano e neanche la presenza di un presunto italiano scuote piu` di tanto. I parenti fanno i complimenti per il mio russo privo di accento (ma io so che non e` vero) e talvolta ne approfitto fingendomi (con poco sforzo) di essere un turista venuto da chissa` dove.
E` successa una cosa particolare, mi sono bastati meno di due giorni ma gia` ho ricominciato a pensare in russo (o come un russo non so bene), la gente quando parla non sempre la capisco ma non importa poiche` spesso neanche loro mi capiscono. Mi capita di dire parole di mia invenzione a cui io, non so come, attribuisco una appartenenza alla ligua locale. Sbaglio gli accenti e spesso rimango in silenzio poiche` non mi riesce ad esprimere il mio pensiero con la stessa rapidita` di quando parlo l`italiano e quando nella metro non faccio in tempo a leggere il nome della fermata impreco in italiano, l`unico vezzo che mi concedo, un po per burla un po per risevatezza. E qui la gente e` davvero riservata. Vanno tutti veloce (e ti calpestano se vai piano) e non guardano mai negli occhi.
Ora sto abitando a casa di mio cugino Nikolaj, la casa che un tempo era di mia nonna e prima ancora del partito, l`ascensore tanfa di piscio (come in tutte le case) e il paesaggio circostante e` grigio ma in compenso sto davanti alla metro, la fermata Diplomazia in piazza Ho Chi Min, ecco questa e` la mia rivoluzione.
Oggi sono andato in giro per la citta`, solo, ricoperto di 1000 strati (eh se fa freddo...) . Cosi, semplicemente a zonzo per la citta`, a piedi con la gloriosa metro col bus e il filobus. Mi sono anche rintanato in un localetto al centro per bere una cosa calda e leggermi il libro (in italiano) che m`hanno regalato per il compleanno ma non ci sono riuscito e coprendomi il viso col libro ho spiato la sala e tutti quelli che vi entravano. E` proprio vero, qui si trovano le donne piu` belle del mondo, alte, snelle e con i loro stivaletti col tacco alto che fa tok tok ovunque ti giri. Quelle che, in un improbabile russo inventato di sana pianta con gli amici di RadioPazza (la mia dimora romana) chiamiamo snaporize ovvero russian nice girl. Immagino certi amici miei che diventerebbero pazzi davanti a tali visioni. Mi permetto anche di lasciare una lauda mancia alla cameriera, il cambio e` abbastanza vantaggioso ma non importa perche` ho scoperto che questa e` una citta low cost e se la gente va di corsa non e` per forza per non arrivare tardi al lavoro ma semplicemete perche` fa freddo...
Una buttiglia di vodka ti costa sulle due euro circa e le sigarette nazionali costano un decimo delle varie camel e marlboro, per un motivo personale che qualcuno capira` (al prezzo che spenderei in Italia per un paio di pacchetti) mi son preso una stecca di gitanes. E ci ho messo anche due buttiglie di acqua di fuoco, per la serata che sta per iniziare...